di Anna Molella*
Le vicende legate alla costruzione del Duomo di Savona si sviluppano nell’arco di un ventennio e nel 1605 viene finalmente consacrato, grazie ai contributi della popolazione e delle nobili famiglie Savonesi che godevano del patronato delle Cappelle laterali. Oggi la cappella che gode della più profonda adorazione dei fedeli Savonesi è la “ Cappella della Nostra Signora della Misericordia”. L’intera struttura architettonica è costituita da una doppia coppia di colonne tortili marmoree sulle quali campeggia il timpano che fa da base al gruppo scultoreo con il carro di Elia […]. Nella nicchia la statua di Nostra Signora della Misericordia scolpita da Stefano Sormano nel 1623. Il vano del transetto venne completato da due statue tardo ottocentesche, fino ad ora considerate opere di Lodovico Pogliaghi, raffiguranti San Giuseppe e San Giovanni Evangelista, ma attraverso il carteggio tra Pogliaghi ed i marmisti Paleni di Bergamo emergono novità legate ai Rigola. Dal carteggio emerge che i Paleni in una lettera datata 30 giugno 1913, chiedono al Pogliaghi “ se potesse segnalarci l’indirizzo di quel giovanotto scultore che di presenza ci accennò per far modellare le due statue secentesche […]” Il giovanotto era Carlo Rigola, come si rileva da altre lettere in cui i marmisti sono preoccupati per il prezzo richiesto “ Crediamo che il signor Rigola avrà accennato a SVI […] che il prezzo non era granchè, ma sono prezzi per privati […] Quindi oggi abbiamo scritto ai fratelli Rigola offrendo per cadauna statua lire 500 […] Crediamo pertanto che una sua parola gioverà molto perché noi si sarebbe onoratissimi di farle eseguire a questi giovanotti da VSI raccomandatici”. In una lettera del 7 agosto 1913 i Paleni riferiscono a Pogliaghi di essere stati allo studio dei Rigola di aver visto la prima statua che “ molto ci piacque” ed in una successiva del 28 agosto comunicavano che la statua era giunta a Bergamo e che il committente avesse fatto dei commenti sull’aquila che sta ai piedi del Santo ma che tutto era approvato. Era la statua dell’Evangelista ritratta in un catalogo della ditta Paleni, in fase di riproduzione nel marmo di carrara. Oggi le due opere vengono comunemente attribuite al Paleni, in realtà bisogna specificare e distinguere tra coloro che hanno ideato il modello preparatorio in gesso, fase in cui si realizza l’opera d’arte e si esaurisce l’idea artistica, e coloro i quali hanno trasposto in marmo le misure del prototipo attraverso la tecnica della “ messa ai punti” e del compasso.
Brano tratto dalla tesi di Laurea di Anna Molella “ I fratelli Rigola e la loro attività in Liguria” cap III,3. Tutti i diritti riservati.
*laureata in Storia dell'arte e valorizzazione del patrimonio artistico-Università di Genova- con la tesi I FRATELLI RIGOLA E LA LORO ATTIVITA’ IN LIGURIA