In occasione della Esposizione Internazionale del 1906, o Esposizione Internazionale del Sempione, il Professor Giuseppe Palanti venne incaricato di disegnare un gruppo statuario per le ceramiche Faentine da esporre nel Padiglione delle Arti Decorative. “ Il lavoro fu ideato dal professor Palanti e modellato egregiamente dagli scultori fratelli Rigola di Milano”.
Palanti, nato nel 1881, ottiene la cattedra all’Accademia di Brera nel 1905 e qui conosce gli scultori Rigola, conosce la loro abilità di scultori ed affida loro la modellazione del gruppo scultoreo considerando che, ancora allievi in Brera, i Rigola avevano realizzato per il Maestro Pogliaghi le formelle delle porte centrali del Duomo di Milano.
Sebbene di due anni più giovani del Palanti, la loro esperienza li pone in evidenza per questo lavoro che viene realizzato nel loro studio di via Mazzini.” Senza abbandonare le antiche tradizioni le ceramiche faentine si volsero ad un nuovo campo mai ancora tentato: alle applicazioni architettoniche con una genialità che più specialmente spiccano nel gruppo colossale esposto nella Galleria dell’Arte Decorativa e che raffigura il rampante d’uno scalone principesco.” Il grande gruppo scultoreo è costituito da quattro figure a grandezza naturale. “ Una maschia figura di giovane rappresenta la Forza, un Amorino bacia una figura di donna e in alto è un’altra splendida figura femminile, la Vita, che pare protegga l’amoroso bacio: ecco il significato del gruppo principale che orna l’enorme opera ceramica delle Fabbriche riunite di Faenza. Il gruppo, armonicamente legato da svolazzi di drappeggi e di veli, e intrecciato da fasci di simbolico melograno, rappresenta una sincera novità sia dal lato della composizione che da quello dell’intonazione gentile del colorito”. Le ceramiche Faentine presenti all’Esposizione lo realizzarono in ceramica a grandezza naturale, con un’ altezza di 3,5 metri, ed esposto nel loro stand all’interno del Padiglione delle Arti Decorative Italiane. “ Esso costituisce un ardito e fortunato tentativo nella tecnica ceramica, perché mai fu dato di preparare pezzi di così grandiose dimensioni, poco maneggevoli pel peso, e, quel che è più, d’una soggezione rara per la delicatezza delle lavorazioni”.
Una bella e rara cartolina delle Ceramiche Faentine ci mostra il gruppo scultoreo a grandezza naturale e colorato. Sono gli anni di quel felice periodo artistico chiamato del Liberty Milanese che trova espressione nelle decorazioni di molti palazzi cittadini, nella produzione di statue e dipinti per i salotti milanesi, e nella ricca decorazione esterna del Duomo di Milano a cui i Rigola hanno offerto molto della loro arte per oltre quaranta anni. La mattina del 3 agosto 1906 un grande incendio devasta parte dell’Esposizione compromettendo proprio il Padiglione delle Arti Decorative Italiane, danneggiando lo stand dell’Ungheria e della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano che perde preziosi documenti. In quaranta giorni il tutto viene ricostruito e riallestito, ma le opere bruciate sono perse. Tra queste anche il gruppo in ceramica. La fotografia del gruppo scultoreo è già stata pubblicata in due volumi dedicati al Palanti ed il confronto con le fotografie conservate dall’archivio Rigola ha stabilito che è stata scattata nello studio Rigola. Ulteriore documentazione ritrovata conferma che il lavoro di modellazione è stato eseguito dai gemelli Rigola.
- Vittoria Crespi Morbio “Palanti; pittura, teatro, pubblicità, disegno” - Torino, Umberto Allemandi & C 2001
- Anna Villari “ Giuseppe Palanti: pittore, urbanista, illustratore” - Cinisello Balsamo, Silvana Editoriale 2012
- “L’Illustrazione Italiana”
- Archivio Rigola - fotografie studio scultori Rigola