Bronzi per mobili

Negli anni ’20 i gemelli Rigola aprono la loro fonderia in Cantù. Lo scopo era quello di produrre, su modelli da loro disegnati, elementi decorativi per mobili. Vasta è la produzione che spazia dalle maniglie ai bassorilievi. La fusione in terra permetteva di produrre piccoli oggetti che richiedevano poi un lavoro di cesello per rifinire gli elementi. Avere un bravo cesellatore era fondamentale, ed i Rigola avevano incontrato Carlo Porro.

La produzione di oggetti fusi a cera persa veniva sicuramente eseguita presso fonderie più grandi e attrezzate, come nel caso dei gruppi di puttini per testate di letto. Raramente sono però giunti a noi interi mobili dell’epoca con bronzi da loro eseguiti. E’ il caso di questo buffet e controbuffet . 

Nelle case vi era sempre il locale con il “salotto buono”, spesso chiuso a chiave e accesso interdetto ai bambini. Il divano, il tavolo centrale, buffet e controbuffet.
Il mobile, realizzato da mobilieri canturini, è riconducibile agli inizi degli anni ’30. Sconosciuto il nome della bottega, ma firmati sono i  bassorilievi bronzei
Nel buffet ritroviamo nella parte alta due pannelli bronzei dell’ingombro dell’anta.
Un pannello è decorato con due angioletti che giocano con l’altalena e presumibilmente rappresentano la primavera; l’altro è decorato con angioletti intenti a raccogliere frutti e fiori riconducendo il pensiero al periodo estivo.
Nei sottostanti pannelli, curvi, un gruppo di angioletti gioca a mosca cieca.
Il controbuffet  ha in alto due diversi pannelli. A sinistra angioletti imbronciati , mentre a destra, fatta la pace, si abbracciano.
Nei pannelli sottostanti, sempre curvi, gli angioletti  rincorrono, con una retina, delle farfalle.
E’ proprio nei pannelli curvi che ritroviamo la preziosità della disegnatura e la cura dei particolari. La benda sugli occhi di un bimbo, il retino per acchiappare le farfalle.

Un particolare ringraziamento alla famiglia proprietaria di questi mobili che ha ben conservato e valorizzato, e che mi ha concesso di pubblicare le immagini sul sito e prestato alcuni pannelli bronzei per la mostra in occasione della Festa del Legno 2015 presso Riva 1920

Il catalogo della fonderia artistica Rigola si accresce con il ritrovamento di formelle bronzee applicate su mobili prodotti negli anni ‘20
Gli elementi bronzei, conosciuti per una serie di foto d'epoca, sono applicati su un letto, un comò ed un armadio, pezzi conservati da un privato in Olanda.
I mobili in perfetto stato di conservazione sono stati commercializzati dalla ditta "Angelo Barbieri - mobili di lusso e comuni " con sede ed esposizione in Cremona e la produzione risale agli anni '20-'30.

La ditta Angelo Barbieri apre la sua attività all'inizio del 1919 con la dizione "Angelo Barbieri commercio mobili e tappezzerie" via San Giuseppe. Nel 1922 l'attività viene intestata a Barbieri Pietro e Galimberti Giovanni con la dicitura " Barbieri Angelo industria e commercio mobili", via Mazzini. Nella primavera del 1923 Angelo Barbieri rientra in attività, sostituendo i precedenti titolari del mobilificio e negozio, con la dicitura "Ditta Barbieri Angelo commercio mobili e tappezzerie con laboratorio”. Non si ha documento di cessazione attività. ( Fonte Camera di Commercio di Cremona -Biblioteca- ).

Pochi sono i dati riguardanti questa ditta e non risulta chiaro se siano solo commercianti o anche produttori di mobili. La dicitura “laboratorio” sembra essere legata ad una attività di tappezziere ( divani, sedie…), mentre i mobili ( in esposizione in via Mazzini ) sono di fattura Canturina, centro di produzione di mobili di alta qualità dagli anni ’20. Ciò spiegherebbe la presenza di tanti bronzi della fonderia degli scultori Rigola. Sicuramente mobili di questo prestigio, con intarsi e bronzi, erano indirizzati ad una clientela benestante della zona del Cremonese. E’ un segno dell’espansione dell’attività artigianale del mobile canturino.

Tre sono i pezzi conservati:

• Armadio: a due ante laterali in legno intarsiato e grande anta centrale a specchio. Sulle ante sono applicate due belle e raffinate formelle con scene di angioletti a cavallo delle nuvole, con firma Rigola. Nella parte alta due elementi con motivi di rose, di gusto liberty, che costituivano la base di applique ( sarebbero da recuperare due bei vetri!).
  Il tutto arricchito con delle bordure bronzee a rose e maniglie in composè.
• Comò: cassettiera centrale ed ante laterali .Applicate troviamo due formelle in bronzo ( una firmata) diverse da quelle dell'armadio, il tutto completato da profili con rose. Nella parte alta le applique. Sugli angoli del comò due diversi bronzi raffiguranti degli angioletti addormentati. E' la prima volta che ritroviamo questi bronzi ( se ne aveva traccia grazie ad un documento fotografico ed un modello in gesso).
• Letto. Decisamente imponente: la parte anteriore è costituita da un grande pannello intarsiato con i bronzi degli angioletti addormentati e bordi decorati con rose. La testata riprende le due formelle dell’armadio, bordure decorate a rose liberty, mentre al centro troviamo un bassorilievo con la rappresentazione della Sacra Famiglia e San Giovanni Evangelista bambino.

Un ringraziamento al proprietario, Olandese, che mi ha concesso di pubblicare le immagini dei suoi mobili .

Quattro nuove splendide fusioni sono state ritrovate presso una storica fonderia canturina. Rappresentano le quattro stagioni. Fanno parte del catalogo dei bronzi realizzati dalla fonderia Rigola, segnati con la loro firma. Ogni scena è caratterizzata: La Primavera ha le sembianze di una giovinetta adorna di fiori; l’Estate è una solare donna che raccoglie frutti; l’Autunno vede la giovinetta coperta da foglie ormai secche che il vento spazza via; l’Inverno con una esile figura che si stringe tutta a se con lo sfondo di alberi spogli.

Queste quattro formelle non raccontano solo le stagioni meteorologiche, ma ci raccontano le stagioni della vita: la freschezza della Primavera, l’esultanza dell’Estate, il momento del ricordo nell’Autunno, la tristezza dell’Inverno. Di quest’ultimo è conservato anche il gesso originale. Dopo la chiusura della fonderia Rigola, l’autorizzazione alla riproduzione è stata assegnata a varie fonderie della città. L’attuale proprietà conserva, insieme a questi quattro pezzi, altre due formelle con dei puttini che giocano in altalena o raccolgono frutti.

Recentemente è stato ritrovato e restaurato da Jumbo Collection di Cantù ( Como) un mobile realizzato da una bottega canturina negli anni ’20/’30 con applicazione di lavori bronzei a firma Rigola.

Mobile unico, decorazioni laccate di ambientazione cinese, un ricco movimento di volute e foglie di acanto fuse nel bronzo racchiudono le scene dipinte. Al centro in alto, sul fronte del mobile, un viso di donna che ha tra i capelli foglie di vite e grappoli d’uva.
In basso al centro un cesto di fiori mentre sui fianchi del mobile troviamo due mazzi di fiori.
Data la “ freschezza d’immagine” dei bronzi della testa di donna e del cesto di fiori, la fusione è da considerare a cera persa, mentre le volute potrebbero essere state fuse in terra dato il poco rilievo. Naturalmente la fusione a cera persa consolida il valore artistico dei bronzi che diventano pezzi unici.

Fino ad ora i mobili ritrovati con bronzi firmati Rigola sono più legati alla tradizione lombarda : i “buffet” e “controbuffet” hanno bassorilievi con puttini che giocano e si muovono in scene campestri; gli armadi e cassettiere per camera da letto hanno formelle con angioletti che si rincorrono o che riposano  tra le nuvole, e al centro delle testate del letto bassorilievi che richiamano sacre immagini .

Questo elemento d’arredo per salotto, la cui struttura interna lo identifica come “mobile bar”, si stacca da questa tradizione: la raffinata scena di ambientazione cinese ed il suo utilizzo fanno intendere che il mobile sia stato commissionato da una famiglia benestante per la casa di città o per una residenza di campagna. 

Modellati all’inizio degli anni Quaranta,  la coppia di levrieri ( maschio e femmina) dovevano essere fusi in bronzo e diventare la base per un tavolo da studio. Un artigiano canturino aveva avuto l’incarico di arredare la casa di una nota famiglia Italiana. La società V.C.S, Vetri Cristalli Specchi, di Cantù aveva ricevuto la visita del noto personaggio per la scelta del cristallo, ma gli eventi bellici che hanno coinvolto la famiglia committente  hanno fermato il progetto ed i levrieri sono rimasti modellati nel gesso. Una ricostruzione digitale  illustra il risultato del progetto.